Verona, 25 marzo 2020 – “Spazio aereo chiuso, situazione sanitaria critica e clima sempre più insofferente della popolazione locale verso gli stranieri. Una situazione molto delicata, appesantita ulteriormente dall’inefficace politica estera del governo, che abbandona a se stessi anche i propri riferimenti diplomatici”.
È sempre più critica la situazione di Marco, 53 anni, nato a Savignano sul Rubicone, e degli altri due lavoratori italiani bloccati da giorni in Burkina Faso, nella capitale Ouagadougou. Ad inquadrarla è Paolo Borchia, eurodeputato e coordinatore di Lega del Mondo, punto di riferimento (e di ascolto) in queste ultime settimane di molti italiani che dall’estero non riescono a rientrare a casa.
“L’aria che si respira in Burkina Faso per i nostri connazionali si fa sempre più pesante, la sicurezza non è garantita” spiega Borchia, in contatto da alcuni giorni con i tre e con le autorità locali. “Alla mancanza di collegamenti aerei si aggiunge una situazione sanitaria molto critica. Mi risulta che non ci siano respiratori e che i reparti di terapia intensiva presenti negli ospedali della capitale non siano adeguati a gestire eventuali contagi da Covid 19. Inoltre la popolazione locale sta dimostrando una sempre maggiore insofferenza verso gli stranieri, visti come potenziali portatori di contagio. Per questo è necessario organizzare urgentemente un collegamento con Parigi”.
Se la Lega sta lavorando per agevolare il rientro in Italia dei tre, non si può dire che le condizioni di lavoro siano ottimali: “Sono in stretto contatto con l’ambasciatore italiano in Burkina Faso Romussi, che ringrazio per il lavoro che sta svolgendo. Tuttavia, risulta difficile per la nostra rete diplomatica essere efficace con le forze attualmente disponibili sul territorio: l’ambasciatore e un solo Carabiniere. Spiace constatare – conclude Borchia – che, nonostante il Governo abbia dichiarato il Sahel regione strategica per gli interessi italiani, poi nei fatti la nostra ambasciata non abbia le forze per poter gestire un’emergenza come questa”. “Riportare a casa i nostri connazionali non sarà facile ma non molleremo fino a quanto non ce l’avremo fatta”, conclude Borchia, che rinnova la disponibilità di Lega nel Mondo per aiutare tutti i connazionali che hanno difficoltà in questo momento a rientrare in Italia.