Il nuovo QF 2021 – 2027 la Commissione propone Europa digitale, un programma che sostiene la trasformazione digitale della società e dell’economia europea.
L’Europa vuole agevolare l’ampia diffusione con un budget complessivo previsto di circa 9,2 miliardi di euro. Il programma stimolerà gli investimenti in supercalcolo , intelligenza artificiale , sicurezza informatica , competenze digitali avanzate e garantirà un ampio uso delle tecnologie digitali in tutta l’economia e la società, anche attraverso i poli dell’innovazione digitale.
L’obiettivo principale della Comunità Europea attraverso il programma Europa Digitale è contribuire alla trasformazione digitale dell’Europa a vantaggio delle imprese, della Pubblica Amministrazione e dei cittadini tutti. La Commissione attua un importante passo in avanti per rafforzare la leadership mondiale dell’Europa nell’economia digitale globale.
L’Europa digitale integrerà altri programmi dell’UE, come il programma Horizon Europe per la ricerca e l’innovazione, nonché il “Meccanismo per collegare l’Europa per le infrastrutture digitali” (CEF). È utile ricordare come il programma Europa digitale si basi chiaramente sui successi ottenuti dal programma Horizon 2020. A tal proposito la Commissione ha pubblicato i progetti di Orientamento per l’Europa digitale, che daranno forma ai programmi di lavoro e agli inviti a presentare proposte per i primi due anni del programma (2021-2022). Per il periodo 2021-2027 tale programma è istituito su proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio (COM/2018/434 final – 2018/0227 COD).
La trasformazione digitale ha effetti su tutti i settori dell’economia e trasforma il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare. Come i nostri trasporti, le infrastrutture industriali, l’istruzione e i servizi pubblici di alta qualità hanno garantito la prosperità dell’Europa in passato, così gli investimenti nelle capacità e nelle infrastrutture digitali strategiche, il miglioramento delle competenze e la modernizzazione dell’interazione tra i governi e i cittadini saranno alla base della nostra prosperità futura. Tali “contributi a monte” daranno sostegno ai settori tecnologici in rapida evoluzione, rispondendo allo stesso tempo alle esigenze del settore pubblico.
Per tali motivi sarà riservata particolare attenzione ai settori in cui la spesa pubblica produce il massimo effetto, in particolare migliorando l’efficienza e la qualità dei servizi nei settori di interesse pubblico come la sanità, la giustizia, la protezione dei consumatori e le pubbliche amministrazioni, nonché aiutando le piccole e medie imprese (PMI) ad adeguarsi al cambiamento digitale. Il programma terrà altresì in considerazione il valore aggiunto derivante dalla combinazione del digitale con altre tecnologie abilitanti per massimizzare gli effetti della digitalizzazione:
- potenziando le capacità dell’Europa nei settori chiave delle tecnologie digitali tramite un’implementazione su vasta scala;
- ampliando la loro diffusione e adozione nei settori di interesse pubblico e nel settore privato.
Le sinergie tra programmi
Il programma Europa digitale integra e affianca una serie di altri strumenti proposti nel quadro finanziario pluriennale post 2020, in particolare: Horizon Europe, il meccanismo per collegare l’Europa (MCE), il programma Europa creativa (compresa la sezione MEDIA), il Fondo IvestEU, COSME, il programma per il mercato unico, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo Plus (comprese l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, la componente Sanità e le competenze digitali di base), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), Erasmus, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (competenze digitali di base e avanzate), il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, il Fondo Sicurezza interna, il programma per l’ambiente e l’azione per il clima (compresa l’efficienza energetica) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.
Per la Commissione tali sinergie tra i programmi permetteranno di realizzare economie di scala, anche a seguito degli investimenti digitali nazionali e regionali che potranno integrare meglio l’azione a livello dell’UE, che mira a generare o rafforzare ecosistemi a sostegno della digitalizzazione. Tali azioni inoltre produrrebbero un maggior numero di posti di lavoro, stimolerebbero la crescita e la competitività con particolare attenzione alla salvaguardia della concorrenza nel mercato interno.
Facciamo un esempio
Connecting Europe Facility (CEF) con un bilancio di 3 miliardi di euro, dedica una sua sezione a sostenere e catalizzare gli investimenti nelle infrastrutture di connettività digitale di interesse comune attraverso le seguenti azioni:
- diffusione e accesso a reti ad altissima capacità, compresi i sistemi 5G, in grado di fornire connettività Gigabit nelle aree in cui si trovano i driver socioeconomici;
- fornitura di connettività wireless di altissima qualità nelle comunità locali, gratuita e senza condizioni discriminatorie;
- copertura ininterrotta con sistemi 5G di tutte le principali vie di trasporto, comprese le reti di trasporto transeuropee;
- realizzazione di nuovi o significativi miglioramenti delle reti dorsali esistenti, compresi i cavi sottomarini, all’interno e tra gli Stati membri e tra l’Unione e i paesi terzi;
- sviluppo di infrastrutture di connettività digitale relative a progetti transfrontalieri nei settori dei trasporti o dell’energia e / o supporto di piattaforme digitali operative direttamente associate alle infrastrutture di trasporto o energetiche.
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