Digital compass la transizione digitale 2030

#DigitalEU La via europea per un decennio digitale. L’Italia si prepara ad un nuovo decennio attraverso la transizione digitale

Un cambiamento nel mondo in cui lavoriamo, produciamo e interagiamo nelle nostre vite sta trasformando la nostra società. Questa nuova dimensione sta abbattendo molte barriere agli investimenti e sta modificando i modelli di business di interi settori industriali.

La Commissione Europea indentifica e definisce questo mutamento come transizione digitale e propone agli Stati membri che tale trasformazione sia raggiunta entro il 2030 attraverso un modello denominato Digital Compass.

Difatti il Next Generation EU prevede che il 20% dei fondi destinati agli Stati Membri attraverso la Recovery and Resilience Facility sia destinato alla trasformazione digitale. Nel caso dell’Italia, questa cifra dovrebbe essere di poco superiore ai 40 miliardi ma, guardando allo stato di avanzamento del PNRR a cui il Governo sta lavorando, la cifra sarà considerevolmente superiore se si includono anche le misure che riguardano interventi parzialmente digitali, quali ad esempio interventi di digitalizzazione e sensorizzazione di strade e infrastrutture critiche o gli investimenti sulla sanità territoriale e la telemedicina o relativi alla formazione di competenze digitali per cittadini e lavoratori pubblici e privati.

Nel marzo 2021 la Commissione ha presentato una visione e prospettive per la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030. Questa visione per il decennio digitale dell’UE si sviluppa intorno a quattro punti cardinali:

COMPETENZE

  • Specialisti delle TIC: 20 milioni + convergenza di genere
  • Competenze digitali di base: min. 80% della popolazione

INFRASTRUTTURE DIGITALI SICURE E SOSTENIBILI

  • Connettività: gigabit per tutti, 5G ovunque
  • Semiconduttori all’avanguardia: raddoppiare la quota dell’UE nella produzione mondiale
  • Dati – Edge e Cloud: 10 000 nodi periferici altamente sicuri a impatto climatico zero
  • Informatica: primo computer con accelerazione quantistica

TRASFORMAZIONE DIGITALE DELLE IMPRESE

  • Introduzione della tecnologia: 75% delle imprese dell’UE che utilizzano cloud/IA/Big Data
  • Innovatori: aumentare scale-up e finanziamenti per raddoppiare gli “unicorni” dell’UE
  • Innovatori tardivi: oltre il 90% delle PMI raggiunge almeno un livello di intensità digitale di base

DIGITALIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI

  • Servizi pubblici fondamentali: 100% online
  • Sanità online: cartelle cliniche disponibili al 100%
  • Identità digitale: 80% cittadini che utilizzano l’ID digitale

La Digital Compass Vision si traduce in Italia secondo il PNRR in 6 punti:

  1. Banda ultra larga. Ammodernare ed estendere le infrastrutture digitali su tutto il territorio nazionale in maniera uniforme, per garantire che l’evoluzione tecnologica vada di pari passo con l’inclusione sociale e territoriale.
  2. Digitalizzazione della PA. La  transizione digitale del Paese si avvalga delle opportunità che sorgono dalla tecnologia cloud computing. (Il cloud  spazio di archiviazione e servizi – oggi ancora poco adottato dalla PA).
  3. Open data e open government. I dati trattati dalla pubblica amministrazione possano essere utilizzati facilmente dai cittadini nel rispetto di tutte le garanzie.
  4. Interoperabilità e applicazioni per i cittadini. Accesso ai servizi come inclusione sociale di molte categorie
  5. Cybersicurezza. Difesa dagli attacchi cibernetici.
  6. Cittadinanza digitale L’aspetto umano. Digitalizzare vuol dire certo semplificare e velocizzare, ma anche aumentare le competenze e le capacità delle persone nella PA, nel privato, e ovunque, investendo nella formazione di tutte le generazioni.

È importante ricordare come tali obiettivi siano stati definiti tenendo presente che la trasformazione digitale debba essere posta a servizio dei cittadini per migliorare le condizioni di vita  e far fronte alle nuove necessità che emergono dalla società moderna. Il fattore umano è fondamentale per la gestione della tecnologia e della transizione, pertanto non si può prescindere dal sostegno e dall’educazione dei cittadini alla vita digitale affinché la tecnologia sia al servizio dei cittadini e non viceversa.