Strasburgo, 9 mar – “La situazione è insostenibile, la recessione è a un passo e questo il momento di passare dalle parole ai fatti. Ma servono anche assunzioni di responsabilità. Stiamo assistendo al fallimento di anni di politiche Ue in materia di energia. La dipendenza dal gas russo non si supera in un giorno, con buona pace di quanti in Ue per anni si sono sistematicamente opposti alle alternative, boicottando la creazione del Corridoio meridionale del gas. Serve tornare ad attingere dai giacimenti del Mediterraneo; il Gnl è una soluzione, più costosa e con limiti di quantità e infrastrutture disponibili, mentre delle rinnovabili conosciamo pregi e i tanti limiti. Serve riflettere sul Green Deal: anche se l’Ue si ostina a negare l’evidenza le politiche di contenimento delle emissioni hanno contribuito a innalzare i prezzi di materie prime ed energia. Il Green Deal ha una tabella di marcia irrealizzabile. La riattivazione della capacità produttiva del carbone sta riportando con i piedi per terra quanti si erano illusi che bastassero le rinnovabili. Se non cambia l’impostazione, se le istituzioni Ue non fanno un’onesta autocritica, il Green Deal diventa un problema, non una soluzione”.
Così Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, coordinatore Id in commissione Itre, nel suo intervento durante la sessione plenaria.