Bruxelles, 27 mag – “Mentre Timmermans fa prediche ai cittadini per invitarli alla ‘resistenza’ abbassando i termosifoni e spegnendo i condizionatori, imprese e lavoratori italiani sono molto preoccupati: hanno bisogno di recuperare la competitività, non di libri dei sogni calati dall’alto.
Ancora una volta, il commissario Ue dimostra la sua inadeguatezza, esternata con supponente superficialità e facile demagogia. Nessuna autocritica, nessun ripensamento: le politiche Ue su clima ed energia rappresenteranno un ulteriore duro colpo all’imprenditoria europea, già provata da pandemia, crisi delle materie prime a aumenti dei prezzi dei prodotti energetici.
È sacrosanto aumentare le percentuali di rinnovabili nei mix energetici nazionali, ma la transizione è impostata male in termini di strumenti e tempistiche. RePower Eu prosegue purtroppo con lo stesso approccio: si fissano obiettivi non realistici venduti come ambiziosi, si maschera il razionamento energetico con l’idea di risparmio, mentre le alternative latitano e nessuno parla di quanto ci costerà in più il gas naturale liquefatto. E mentre Timmermans ci dice di abbassare l’aria condizionata, il rischio è che le nostre aziende chiudano”.
Così in una nota Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, coordinatore ID in commissione Industria, commenta le parole del commissario Ue Franz Timmermans, intervistato oggi sul quotidiano La Stampa.