Bruxelles, 30 nov – “Stop agli attacchi predatori incontrollati nelle aree montane e rurali europee. Nessuno vuole lo sterminio dei lupi né stravolgere l’ecosistema di queste zone, ma è chiaro a tutti che per difendere concretamente persone, animali da allevamento e le nostre attività produttive servono soluzioni adeguate ed efficaci anche a livello europeo”.
Così l’eurodeputato veronese della Lega Paolo Borchia, a margine della conferenza “Il Lupo: rischi e opportunità nella coabitazione dei grandi carnivori” tenutasi al Parlamento Europeo di Bruxelles organizzata e promossa dal collega Alessandro Panza.
“La modifica dello stato di protezione del lupo è sempre più necessaria perché permetterebbe agli Stati di proteggersi da un aumento importante di lupi sempre più pericoloso e dannoso. È evidente che il respingimento della declassificazione del livello di protezione da parte della Convenzione di Berna non aiuta allevatori, agricoltori e le nostre comunità montane.
Serve che l’Ue sviluppi urgentemente un approccio coordinato per supportare gli Stati Membri, compresa l’Italia, dove la presenza del lupo è sempre più intensa. Penso al Veneto, la mia regione, – spiega Borchia – dove gli allevatori delle province di Verona, Vicenza, Treviso e Belluno stanno subendo forti disagi poiché non è raro che dopo gli attacchi al bestiame da parte dei branchi vi sia la morte dell’animale. Non solo, lo stress per i capi che sopravvivono spesso portano l’animale a non essere più in condizioni ottimali.
Tutto questo sta allontanando tanti piccoli allevatori, contribuendo all’abbandono e allo spopolamento delle aree montane, facendo venir meno quel presidio fondamentale per la tutela e la salvaguardia del territorio. La parola d’ordine deve essere gestione, con il coinvolgimento diretto anche degli enti locali, ma il primo passo lo deve fare la Commissione europea, rivedendo gli allegati della direttiva Habitat che dopo 30 anni ormai deve essere aggiornata”.