Bruxelles, 27 apr – “C’è una differenza imbarazzante tra i cv di alcuni rappresentanti speciali e quello di Di Maio e nessuno – Borrell in primis – al momento sta rispondendo a quella che è un’obiezione basata sui dati. Perché se voglio essere educato dico che quella dell’ex grillino è una nomina discutibile, se vogliamo dire le cose come stanno è totalmente inopportuna, alle soglie dello scandalo”.
Così l’europarlamentare Paolo Borchia, coordinatore Id in commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre) e responsabile federale Lega nel Mondo, firmatario di due interrogazioni a Josep Borrell.
“Andiamo a vedere in passato l’Unione europea in base a quali criteri ha scelto figure di questo tipo, ovvero rappresentanti speciali, tutte figure con titoli, esperienza e ben chiari gli obiettivi da raggiungere: rappresentante speciale per il Medioriente è attualmente Sven Koopmans, capo diplomatico olandese laureato a Leiden, ha studiato anche a Harvard, ha un dottorato e un master a Oxford; il rappresentante per i diritti umani è Eamon Gilmor, ex vice primo ministro e ministro degli affari esteri dell’Irlanda, ex leader del partito laburista irlandese, ventisette anni in Parlamento, professore universitario. Io penso, ma non sono di certo l’unico, che il discorso possa finire qui perché abbiamo già citato quali sono stati i metodi di valutazione e quali sono le credenziali di questi rappresentanti speciali dell’Ue. Resta il fatto che con la nomina di Di Maio la politica estera europea sta facendo una pessima figura e sta dando l’impressione di essere uno stipendio”.