Bruxelles, 25 mag – “Il fenomeno delle ‘spose bambine’ non è altro che la vendita di giovanissime donne, spesso minorenni. Per le leggi del nostro Paese è reato e come tale va trattato. Quindi, la sentenza del Tribunale di Trento che ha stabilito il patteggiamento con le attenuanti delle ‘abitudini culturali’ riferita al caso della ragazzina (oggi appena sedicenne) venduta dalla famiglia all’età di 12 anni per un matrimonio combinato con un uomo di sette anni più grande, è scandalosa e pericolosissima”.
Lo dichiara in una nota l’eurodeputato Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona, commentando la sentenza dei giudici trentini sulla triste vicenda della Valsugana.
“Non è tollerabile che l’attaccamento ai presunti valori di una comunità straniera prevalgano sulle leggi del nostro Paese e che lo stesso nostro sistema giudiziario lo consenta. Non solo i matrimoni forzati non appartengono alla nostra cultura e a nessuna legge morale, ma se a livello giuridico qualche togato di sinistra applica delle attenuanti, si legittima un fenomeno inaccettabile che priva le donne dei loro diritti. Questo non può e non deve assolutamente accadere in Italia”.