Strasburgo, 12 lug – “La legge sul ripristino della natura ha un bellissimo nome ma in realtà è un provvedimento cervellotico, i cui obiettivi e tempistiche minacciano interi settori produttivi, aziende e lavoratori”. Così Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, coordinatore Id in commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia (ITRE), commenta il voto in Plenaria a Strasburgo.
“Il rischio – spiega Borchia – è che le imprese del Nord-Est chiudano per mancanza di competitività. Ma se l’Europa pensa di poterle svendere si sbaglia di grosso e noi continueremo a dare battaglia. Patetica l’esultanza di oggi di Sinistra e dei Verdi per avere salvato un provvedimento così discutibile, per una manciata di voti: ma il dato politico è che la maggioranza Ursula non c’è più. La Lega continuerà ad opporsi agli estremismi ambientalisti propinati dall’Ue che mettono in ginocchio troppe imprese locali e i nostri agricoltori. Così come è stato per le emissioni prodotte dalle stalle: grazie alla Lega, infatti, al Parlamento europeo si è evitata l’ennesima assurdità imposta dall’ambientalismo radical chic tanto caro all’Ue, con la Commissione che le voleva equiparare a quelle industriali: un’assurdità che avrebbe danneggiato pesantemente un settore cardine del Made in Italy. Questa volta il cordone sanitario l’abbiamo fatto noi andando contro provvedimenti che hanno il solo scopo di ridurre al verde i conti correnti di chi, con difficoltà, continua a fare impresa. I 5 stelle che hanno votato contro – spiega Borchia – e il PD che si è presentato spaccato vogliono insegnare a noi a governare? Ridicolo”.