Bruxelles, 9 nov – “Bene decarbonizzare, il percorso è quello giusto, ma serve più concretezza. Dobbiamo provare a produrre, a coltivare e ad alimentarci inquinando di meno, ma in questo ragionamento c’è un grande assente, la diplomazia energetica, perché l’Europa non deve diventare la zona a traffico limitato del mondo, dove si va a passeggio, a fare shopping, ma nessuno ci lavora. Il rischio è questo: cercare di evitare i problemi di competitività che ogni giorno le nostre aziende stanno soffrendo. Poi c’è il grande tema delle dipendenze. Alcuni hanno legittimamente ragionato sui successi dell’affrancarsi dalle importazioni di gas dalla Russia, però nessuno si accorge che ci stiamo infilando nel vicolo cieco della dipendenza da materie prime, filiere e tecnologie cinesi. Abbiamo fronteggiato diversi eccessi legislativi: la direttiva ‘case green’, con una tabella di marcia assolutamente irrealizzabile senza dimenticare il tema dell’obbligo di introduzione dell’auto elettrica e nessuno ci ha spiegato come faremo a generare tutta l’elettricità che servirà per garantire la mobilità elettrica. Quindi non c’è solo l’elettrificazione, ci sono ragionamenti da aprire per esempio sul tema del nucleare. Basta con la favoletta della dipendenza del gas fossili, visto che il gas sarà una tecnologia di backup necessaria per i prossimi anni e soprattutto credo che la priorità sia evitare che l’Europa diventi la Ztl del mondo”.
Così Paolo Borchia, coordinatore Id in commissione Industria, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento europeo.