Bruxelles, 4 dic – ”Caro Fratoianni, non mi conosce e quindi mi presento. Sono un umile segretario provinciale della Lega, quella di Verona. Quelli che lei chiama ‘feccia’ sono i miei militanti. Gente che si è svegliata all’alba per essere a Firenze all’evento Free Europe con gli alleati europei della Lega, che ha lasciato a casa la famiglia, che si è fatta spostare il turno in ospedale, che non prende uno stipendio dalla politica. Non sono ‘feccia’, come scrive lei, offendendo. Sono persone che hanno un ideale, che non si piegano a non poter più uscire di casa la sera o a vedere le aziende che chiudono per le assurde normative che Bruxelles ci impone ogni giorno. Chieda scusa per le offese vergognose. Io mi tengo i miei militanti e li ringrazio. Lei si tenga Soumahoro”.
Così Paolo Borchia, europarlamentare e segretario provinciale della Lega Verona, sui suoi profili social.