Strasburgo, 13 dic – “Servono risorse per completare il collettore del lago di Garda, se non dovessero essere stanziati fondi aggiuntivi, si prevedono rischi ambientali significativi”.
Così l’eurodeputato Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona.
“Grazie all’impegno del ministro Salvini, per la prima volta sono stati aggiunti a bilancio 1,5 miliardi di euro di investimenti sul settore idrico nazionale, che vanno a sommarsi ai 4 miliardi già previsti dal Pnrr. Questo governo dimostra attenzione per il collettore ma i costi dell’opera sono importanti, serve l’intervento dell’Unione europea. Quello che sto cercando di spiegare alla Commissione è che l’infrastruttura ricopre un’importanza strategica per l’intera Unione, in quanto il lago costituisce una delle più grandi riserve continentali di acqua dolce. Un gran numero di comuni – di tre regioni diverse – si riforniscono di acqua potabile prelevata e trattata nel lago, senza dimenticare che questo e il suo entroterra attraggono oltre 24 milioni di turisti all’anno. Attualmente, l’impianto di trattamento delle acque reflue di Peschiera del Garda provvede al trattamento di quelle dell’intero sistema fognario della sponda veronese e bresciana, scaricandole poi nel fiume Mincio. Al fine di eliminare i possibili rischi di inquinamento ambientale che potrebbero derivare dalla presenza di condotte di grande diametro sul fondo del lago, le due società che gestiscono il servizio idrico integrato hanno avviato lo sviluppo di nuove condotte. Per quanto riguarda la sponda veronese, sono già stati avviati da AGS tre piani esecutivi: uno di questi è già stato completato, mentre gli altri due sono attualmente in corso. Inoltre, è prevista una gara d’appalto per la realizzazione di un quarto stralcio. Gli importi complessivi coinvolti sono di 44 milioni di euro circa”.