Strasburgo, 15 gen – “Di fronte alla situazione nel Mar Rosso, rotta chiave per il commercio internazionale tra Europa ed Asia, che desta forti preoccupazioni tra gli imprenditori, la Commissione europea prenda posizione. L’Alto rappresentante, cui ho rivolto un’interrogazione, chiarisca se e con quali azioni l’Ue intende lenire il conflitto e tutelare il commercio europeo. E se affiderà le attività di mediazione al nominato – senza titoli – rappresentante speciale per la regione del Golfo, il cui lavoro ad oggi è sconosciuto pressoché a tutti?”.
Così l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia, coordinatore ID in commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia (ITRE), firmatario dell’interrogazione.
“In seguito all’attacco della Gran Bretagna e USA contro postazioni militari degli Houthi in Yemen, vi potrebbero essere nuovi attacchi con conseguente limitazione alla navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali al mondo. Il rischio per le imprese che decidono di usare rotte alternative è un allungamento dei tempi e l’incertezza sull’arrivo delle materie. Questo si riflette sul mercato perché causa inevitabilmente l’aumento dei prezzi delle merci trasportate. L’alternativa è rischiare e passare comunque dal Canale di Suez, ma ciò implica più costi assicurativi. Di fronte a questo scenario, l’Ue sul serio ci metterà nelle mani dell’inviato speciale per il Medio Oriente? Crede davvero che sia capace di affrontare un momento così critico e penalizzante per le nostre aziende? Personalmente, visti i pessimi risultati raggiunti in passato, continuo a nutrire seri dubbi sulle sue capacità. Lo ribadisco: basta con rappresentanti inadeguati, piazzati solo per accordi politici”.