Strasburgo, 18 gen – “Dati allarmanti sulla persecuzione dei cristiani nel mondo: 5.000 le persone uccise per cause legate alla fede, quasi 15.000 le chiese e gli edifici attaccati, 4.000 i rapiti, oltre 3.000 le vittime di abusi, stupri e matrimoni forzati. Di fronte a queste morti ingiustizie e ai soprusi, l’Europa non può rimanere indifferente e deve smettere di chiudere gli occhi: si parla del numero di persecuzioni più alto degli ultimi 31 anni. È ora di prendere posizione per garantire ovunque il diritto alla libertà religiosa dei nostri fratelli, spesso dimenticati, e difendere chi subisce violenze. L’Ue inizi a combattere questi totalitarismi, non sia complice di Paesi dove violenze e discriminazioni sono legittimate”.
Così l’europarlamentare Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona e responsabile federale Lega nel Mondo.
“Secondo il nuovo report di Open Doors cresce ancora la persecuzione anticristiana, sono ben 13 i Paesi invivibili per i cristiani: Corea del Nord stabile al primo posto, al 2-3 e 5 seguono Paesi a maggioranza islamica (Somalia, Libia e Yemen). Africa Subsahariana è scenario di massacri veri e propri, la Nigeria rimane epicentro di stermini. Sono solo alcuni dati. Salgono a oltre 365 milioni i cristiani che sperimentano un livello alto di discriminazione (1 cristiano su 7). Inaccettabile. L’Europa ha nelle sue fondamenta le radici cristiane, non dobbiamo dimenticarlo. Come Lega non smetteremo di batterci per difendere tutti i cristiani perseguitati. Non è possibile che ancora oggi la fede cristiana sia motivo di oppressione e addirittura di uccisione”.