Strasburgo, 18 gen – “Il centro antidiscriminazione Lgbti+ di Ravenna ha avviato ad ottobre 2023 una campagna pubblicitaria del tutto discutibile dal titolo ‘Insieme si può’. Manifesti che si fanno passare per iniziative educative, ma che in realtà promuovono la registrazione di figli per coppie omosessuali tramite maternità surrogata. Reato in Italia. Sconcertante che questa pubblicità sull’utero in affitto sia pagata con i soldi dell’Ue che dovrebbero certamente essere destinati a ben altri progetti. È opportuno sperperare soldi pubblici, denaro dei cittadini europei, per la propaganda arcobaleno? L’ho chiesto direttamente alla Commissione europea”.
Così l’europarlamentare Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona e vicesegretario della Liga Veneta.
“Stando a quando indicato nel sito internet del centro, i costi in parte vengono sostenuti da un cofinanziamento comunitario nell’ambito dei PON inclusione FSE 2014 – 2020 – Asse 4 ‘Capacità amministrativa’ – Obiettivo specifico 11.3 – Azione 11.3.3. Considerato che il capitolo di spesa riguarda nello specifico attività formative, la Commissione chiarisca sia a quanto ammonta il finanziamento, sia se lo ritiene eleggibile all’iniziativa”.