Verona, 3 apr – “Il nuovo regolamento dell’Università di Trento che adotta il femminile sovraesteso rappresenta una scelta ridicola. Di sicuro una provocazione inutile. La parità dei diritti di certo non si ottiene con certe ‘scelte simboliche’, con espressioni che rasentano il paradosso del politicamente corretto”.
Così l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia.
“Togliere il maschile nelle cinquanta pagine di un testo accademico è ben lontano dall’obiettivo a cui tutti puntiamo. Auspico, piuttosto, che venga portata avanti il prima possibile la proposta di legge della Lega per l’introduzione dell’insegnamento delle pari opportunità nelle scuole. Lasciamo quindi ‘rettore’ e ‘decano’ nei testi e preoccupiamoci, piuttosto, di dare alle donne gli strumenti per accedere a ogni tipologia di studio, di lavoro e di salario. Questa è la vera parità”.