Bruxelles, 5 apr – “A pochi giorni dalle indagini sullo Pfizergate e sui messaggi nascosti tra Von der Leyen e l’ad di Pfizer, la presidente della Commissione europea continua a occupare le prime pagine e non per la sua attività, bensì per le sue discutibili nomine. Non solo il compagno di partito nominato inviato speciale delle Pmi per l’Ue, scelta che lascia perplessi anche gli stessi componenti della Commissione europea e la maggioranza che la sostiene; oggi emerge il caso del portavoce della campagna elettorale di Von der Leyen, che pochi giorni fa, nel silenzio totale, è stato nominato direttore nella Direzione generale della comunicazione della Commissione. Insomma, prima lo nomina direttore, poi se lo prende come portavoce. Un tempismo che sbalordisce e fa sollevare molte perplessità: forse Von der Leyen è convinta che le istituzioni Ue siano di sua proprietà? Serve fare chiarezza, ma soprattutto serve un’altra guida per l’Ue: se si desidera il cambiamento, non si può sostenere Von der Leyen”.
Così in una nota Paolo Borchia, europarlamentare della Lega.