Verona, 23 apr – “Sostenere prioritariamente i veneti in condizioni di particolare necessità è sacrosanto e un preciso dovere. Per cui la decisione della Consulta di dichiarare incostituzionale il requisito di residenza nel territorio regionale previsto dalla legge della Regione Veneto n. 39 del 2017 per accedere alle graduatorie per l’edilizia residenziale pubblica non è condivisibile. Che ai primi posti della graduatoria ci siano famiglie venete o chi da più tempo vive e lavora sul nostro territorio è un criterio di assoluto buonsenso. Giusto, quindi, che la Regione intervenga ora assegnando punteggi più alti a chi dimostrerà di risiedere in Veneto da tempo”.
Così l’eurodeputato Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega Verona e candidato alle prossime elezioni Europee nella circoscrizione Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.
“Annullare il valore aggiunto della residenzialità storica per l’accesso alle case popolari è un enorme passo indietro nella garanzia dei diritti ai cittadini. Questa decisione finirà per danneggiare i tanti anziani e le nostre famiglie fragili che della casa popolare hanno bisogno e che si vedranno superare in graduatoria da chi magari è arrivato da poco e che qui ci rimarrà poco. Serve rispetto per chi da sempre ha lavorato per il nostro territorio, certe decisioni non tengono conto della realtà che i veneti vivono quotidianamente”.